C’è un’emergenza nell’emergenza: è quella di chi ha visto compromessa la propria capacità di reddito a causa dell’epidemia da coronavirus e non è nelle condizioni di pagare l’affitto. La denuncia è del segretario generale del sindacato inquilini della Cisl, Nino Falotico che richiama come modello la recente ordinanza del sindaco di Milano con cui è stato differito al 30 settembre 2020 il termine di pagamento dei canoni e delle spese degli alloggi di edilizia residenziale, con la possibilità di rateizzare l’importo in funzione della condizione economica del nucleo familiare. Il segretario del Sicet ha inviato una nota al governo per chiedere ulteriori misure per il settore abitativo, evidenziando che “nelle bozze del decreto ‘Cura Italia’ non c’è traccia di specifiche misure per il mondo degli inquilini, una carenza non giustificabile alla luce del fatto che la voce affitto assorbe in media circa il 30 per cento del reddito familiare”. “Per questo – continua Falotico – sollecitiamo l’esecutivo ad istituire un fondo di garanzia a copertura del mancato pagamento dei canoni da parte degli inquilini che subiranno una significativa riduzione del reddito a causa dell’epidemia da coronavirus. Inoltre, tenuto conto della necessità di evitare il più possibile gli spostamenti della popolazione, chiediamo il differimento del pagamento dei canoni di locazione relativi, intanto, ai mesi di marzo e aprile”. Misure, queste, che nelle intenzioni del sindacato inquilini della Cisl dovrebbero coprire la platea degli inquilini di alloggi, sia pubblici che privati. Nella nota indirizzata al governo il segretario del Sicet, oltre a reiterare la richiesta di una moratoria sugli sfratti, segnala “l’urgente necessità di reperire soluzioni abitative temporanee in favore dei senza tetto e, più in generale, dei cittadini in condizioni di fragilità socio-economica, sprovvisti di un’adeguata e sicura sistemazione”.