“La dichiarazione della ministra De Micheli che spaccia per ‘eccezionale’ lo stanziamento di 46 milioni già previsti dalla legge 80/2014 per il fondo morosità incolpevoli è la dimostrazione che a volte la realtà può andare oltre la fantasia”. È sarcastico il commento di Nino Falotico, segretario generale del Sicet (il sindacato inquilini della Cisl), alle parole della titolare del dicastero delle Infrastrutture che con un proprio decreto ha assegnato alle Regioni “risorse economiche pari a 46 milioni di euro da trasferire ai Comuni e a quegli inquilini che non potendo far fonte al pagamento dei canoni di locazione, hanno subito sfratti esecutivi per morosità incolpevole”, spiega una nota del ministero.
“I 46 milioni del fondo morosità incolpevoli di cui parla la ministra De Micheli non sono risorse aggiuntive messe dal governo per affrontare l’emergenza – specifica il segretario del Sicet – ma si tratta di fondi già stanziati e non spesi della legge 80/2014. Per quanto ci riguarda è il classico piatto di lenticchie largamente insufficiente a dare una risposta ai bisogni di migliaia di famiglie in difficoltà che non riescono a pagare l’affitto per la perdita totale o parziale del reddito a causa dell’emergenza Covid-19. Inoltre, se le modalità di spesa sono quelle ordinarie del fondo, c’è da essere ulteriormente preoccupati visto che tuttora giacciono circa 200 milioni di residui non spesi”.
Intanto, il sindacato inquilini della Cisl ha formalizzato e inoltrato al governo un pacchetto di modifiche al decreto “Cura Italia”. Tra le misure proposte, la costituzione di un fondo straordinario nazionale di almeno 150 milioni da destinare esclusivamente al pagamento integrale o parziale dei canoni di locazione in scadenza tra il 1° gennaio e il 31 agosto 2020. Si tratta in sostanza di un fondo destinato alle famiglie che vivono in affitto in abitazioni private e che a causa dell’emergenza Covid-19 hanno perso o hanno avuto una significativa riduzione del reddito familiare. Il Sicet Cisl propone per il dopo-emergenza il rifinanziamento, a partire dal 1° settembre 2020, del fondo di sostegno agli affitti con una dotazione di almeno 300 milioni e la sua unificazione al fondo per la morosità incolpevole.
Nel pacchetto degli emendamenti, anche la possibilità di rinegoziare le condizioni contrattuali e la possibilità per alcune categorie di inquilini, come studenti fuori sede e lavoratori stagionali, di rescindere il rapporto di locazione in tempi brevissimi e senza penali. Il sindacato inquilini della Cisl propone inoltre di estendere agli ex istituti autonomi per le case popolari l’esenzione Imu sugli alloggi di edilizia residenziale pubblica uniformando allo stesso tempo il trattamento fiscale di questi enti sull’intero territorio nazionale. Il Sicet propone infine misure per consentire ai Comuni di intervenire sulle condizioni di emergenza abitativa più gravi e la possibilità per le famiglie in povertà di utilizzare il contributo di 280 euro del reddito di cittadinanza, ora limitato al solo canone di locazione, anche per gli oneri accessori e le utenze domestiche.
“L’emergenza sanitaria in corso, per la sua portata, i suoi effetti e l’indeterminatezza dei tempi di soluzione, ha messo in crisi i redditi di moltissime famiglie, in particolare di quelle economicamente più deboli, che si trovano spesso sprovviste delle risorse necessarie per fare fronte alle necessità di base e, in molti casi, nell’impossibilità di rispettare gli impegni economici e contrattuali precedentemente assunti”, spiega il segretario generale del Sicet Cisl, Nino Falotico. “L’impatto di questa crisi sul sistema abitativo, in particolare sull’affitto e sull’emergenza alloggiativa, genererà ulteriore disagio sociale e conflittualità e si insinuerà – ammonisce il segretario del Sicet – in un mercato della locazione già fortemente compromesso da una illegalità contrattuale diffusa e un’evasione fiscale di settore assolutamente elevata. Nell’attuale contesto eccezionale e in termini emergenziali è necessario sul versante abitativo attuare strumenti straordinari di sostegno alle famiglie in affitto o che non hanno un’abitazione attraverso lo stanziamento di risorse specifiche e modalità puntuali di gestione delle procedure amministrative”, conclude Falotico.