Si è tenuto ieri in videoconferenza un primo incontro tra il sottosegretario alle Infrastrutture e ai trasporti con delega alla condizione abitativa Roberto Traversi e la delegazione dei sindacati degli inquilini Sicet, Sunia, Uniat e Unione Inquilini. Nel corso dei lavori il segretario generale del Sicet Cisl, Nino Falotico, riferendosi agli episodi di violenza di questi giorni in molte piazze italiane, ha evidenziato “la necessità di isolare le sacche di violenza organizzata e dare una risposta ai bisogni delle fasce sociali più deboli in questa fase di recrudescenza dei contagi. C’è un problema oggettivo legato alle difficoltà economiche di molte famiglie, e la casa è un pezzo importante di queste difficoltà”. Nell’apprezzare la rapidità con cui il sottosegretario ha convocato l’incontro con le parti sociali, il segretario del Sicet ha rimarcato l’urgenza di “prorogare il blocco degli sfratti, in scadenza il 31 dicembre, e di avviare il confronto preliminare su un piano casa nazionale quale cornice di una politica di sistema pluriennale per programmare il dopo-emergenza. È importante agire subito – ha aggiunto Falotico – per inserire le linee di indirizzo del piano già nella prossima nota di aggiornamento del documento di economia e finanza con la previsione delle relative risorse. Purtroppo, il governo non ha ancora recepito la risoluzione approvata due settimane fa dalla Camera durante la discussione sul Nadef che impegna, tra l’altro, l’esecutivo a finanziare un piano pluriennale di edilizia residenziale sociale, a prorogare Ecobonus e Sismabonus e ad approvare un piano per la rigenerazione urbana a basso consumo di suolo”. Le associazioni degli inquilini guardano al Recovery Fund per reperire le risorse da destinare ad un piano casa che, nelle parole del segretario del Sicet, “deve essere ambizioso negli obiettivi e sostenibile dal punto di vista ambientale, partendo dalla rigenerazione e riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico che avrebbe effetti positivi anche sull’economia, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle città”. Sicet, Sunia, Uniat e Unione Inquini hanno inoltre espresso la necessità di “aggiornare la legge 431/98 superando il doppio canale ‘canone libero/concordato’ che ha inciso al di sotto delle aspettative in considerazione del fatto che permane il macigno del libero mercato dove ci sono 7 milioni di case vuole e dove la domanda non incontra l’offerta”. Intanto, le associazioni degli inquilini e Federcasa (l’associazione che riunisce 74 enti e aziende territoriali) lavorano all’aggiornamento del documento unitario siglato due anni fa. “Ci siamo impegnati ad inviare il prima possibile il documento aggiornato al sottosegretario Traversi che riconvocherà le parti per vedere come rendere agibile tale documento in parallelo all’avanzamento del dibattito parlamentare sul Nadef”, fa sapere il segretario del Sicet Falotico.
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