Il ministero dell’Interno ha diffuso nei giorni scorsi i dati sugli sfratti nel 2022 che, secondo il Sicet Cisl, «confermano la tendenza di un graduale ritorno verso i livelli del periodo immediatamente precedente alla pandemia». Dal report emerge, in particolare, che il numero degli sfratti eseguiti (30.385) coincide praticamente con quello del 2018 (30.127), mentre quello delle richieste di esecuzione (99.316) è molto vicino al dato registrato nel 2019 (100.595). Nel frattempo, cresce il numero delle nuove convalide (41.849), ma senza ancora raggiungere il livello del 2019 (48.543). Il Sicet osserva poi che tra le nuove convalide si registra una sensibile diminuzione della quota riferita agli sfratti per morosità (80%), dato questo che, per quanto ancora molto elevato, torna addirittura al livello del periodo immediatamente precedente al boom degli sfratti, registrato subito dopo la recessione economica scoppiata verso la fine del 2008 (convalide per morosità 2008 = 79%). Secondo il segretario generale del Sicet Cisl Fabrizio Esposito «evidentemente l’andamento degli sfratti eseguiti e delle richieste di esecuzione risente del blocco delle esecuzioni per la pandemia che si è prolungato in forma generalizzata fino al 30 giugno 2021 ed è proseguito a scaglioni fino alla fine dello stesso anno ma soltanto per gli sfratti convalidati dopo la dichiarazione dello stato di emergenza. È chiaro cioè che questi numeri sono in qualche modo cresciuti esponenzialmente in quanto assorbono una parte del carico pendente che non poteva essere smaltito nei due anni precedenti. Dall’altro lato però – prosegue Esposito – la crescita delle convalide dimostra che l’emergenza sfratti tende comunque di nuovo ad aumentare e questo nonostante durante la pandemia siano stati stanziati ingenti fondi per il sostegno all’affitto e la morosità incolpevole: quasi 200 milioni di euro complessivi nel 2020, 260 milioni nel 2021 e altri 330 milioni nel 2022». Per il segretario del Sicet «proprio questi corposi rifinanziamenti spiegano la ridotta incidenza degli sfratti per morosità rispetto al totale complessivo delle nuove convalide», tuttavia «considerato che il nuovo Governo ha stanziato soltanto 12 milioni per l’anno in corso e ancora di meno per i due anni successivi, è chiaro che l’emergenza sfratti rischia di esplodere nuovamente mano mano che i fondi stanziati in precedenza verranno completamente spesi. Pertanto non possiamo che insistere nelle nostre richieste di un rifinanziamento adeguato dei fondi per l’affitto e di un provvedimento nazionale a sostegno delle iniziative da assumere in sede locale per il passaggio da casa a casa delle famiglie indigenti sottoposte a provvedimento di rilascio».
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