In allegato i dati diffusi oggi dal Ministero dell’Interno in relazione all’andamento degli sfratti nel 2023 e la tabella aggiornata della serie storica degli sfratti. Numeri che apparentemente riflettono una sostanziale stabilità delle convalide di sfratto nel periodo post-pandemico visto che il dato complessivo nel triennio 2021- 2023 si aggira sempre intorno alle 40.000 convalide. Guardando però ai singoli territori si riscontra una notevole disomogeneità. Stando al quadro dei dati per Regione ci sono territori con aumenti significativi delle convalide (Lombardia, Marche), altri stabili (Piemonte, Veneto,…) ed altri ancora con evidenti flessioni (Lazio, Puglia, Abruzzo, Emilia Romagna). Differenze che emergono anche se si guarda ai dati provinciali nell’ambito della stessa Regione. Ad esempio nel caso della Lombardia viene segnalato un boom di convalide a Bergamo e in Brianza mentre a Milano la situazione è rimasta stabile rispetto al 2022. Oppure nel caso del Lazio la flessione delle convalide è riconducibile a Roma e Viterbo ma non certamente anche a Frosinone. Peraltro anche i fondi nazionali per i sussidi (Fondo sostegno affitto e per la morosità incolpevole) possono aver contribuito a determinare certe differenze visto che ci sono realtà in cui è tuttora in corso l’erogazione dei contributi per l’affitto grazie ai finanziamenti statali precedenti mentre altre li hanno già utilizzati da tempo. Pertanto l’impatto del drastico taglio dei fondi nazionali per l’affitto deciso dal Governo per il 2023 e il 2024 potrà essere valutato meglio soltanto alla luce dei dati sugli sfratti che verranno successivamente rilevati dal Ministero dell’Interno. Sempre rispetto alle convalide segnaliamo infine che la percentuale degli sfratti per morosità si attesta per il secondo anno consecutivo intorno all’80 % e cioè si conferma una tendenza crescente a richiedere comunque la restituzione dell’immobile, evidentemente anche in vista di prospettive maggiormente remunerative offerte dalle locazioni brevi. Anche il dato sugli sfratti eseguiti con intervento dell’ufficiale giudiziario e quello sulle richieste di esecuzione potrà essere meglio valutato in seguito, non potendosi escludere che risente ancora del blocco delle esecuzioni stabilito durante la pandemia. Peraltro, emergono anche in questo caso non poche differenze da territorio a territorio, sia pure meno marcate rispetto alle convalide. Del resto come sappiamo i tribunali e gli uffici giudiziari non sono tutti uguali in fatto di efficienza ed anzi gli stessi dati raccolti dal Ministero dell’Interno vanno presi con beneficio d’inventario (si veda a questo proposito il dato inverosimile riportato per Catania).
Sfratti Italia serie storia 2001-2023