In allegato le linee guida inviate dal MIT agli enti territoriali per l’attuazione del c.d. decreto salva casa (legge 105/2024). L’obiettivo è sostanzialmente quello di facilitare l’applicazione del decreto contenendo le limitazioni poste dai Comuni. Ad esempio con una circolare interna il Comune di Roma aveva previsto che sulle norme del decreto salva casa prevalgono quelle già vigenti della pianificazione urbanistica comunale e le relative disposizioni tecniche di attuazione. Ora invece il MIT stabilisce che spetta ai Comuni approvare specifici provvedimenti elencanti le limitazioni, non essendo possibile avvalersi di un riferimento generico agli strumenti urbanistici approvati prima dell’entrata in vigore del decreto. In tema di mutamento della destinazione d’uso le linee guida precisano poi che le condizioni individuate dopo l’entrata in vigore del decreto salva casa dai Comuni con apposite determinazioni “dovranno risolversi in criteri oggettivi e non discriminatori, tali, quindi, da non imporre arbitrarie limitazioni o restrizioni” e pertanto “dovranno essere sorrette da adeguata motivazione”. Ricordiamo che per facilitare il più possibile il mutamento di destinazione d’uso delle unità immobiliari il decreto salva casa aveva stabilito che: 1) questo è sempre consentito qualora non richiede opere, ferma restando la possibilità per gli strumenti urbanistici comunali di fissare specifiche condizioni; 2) nel caso in cui ricade nelle zone residenziali non è più assoggettato all’obbligo di reperimento di ulteriori aree per servizi di interesse generale nè al vincolo della dotazione minima obbligatoria dei parcheggi; 3) nel caso in cui non richiede opere potrà essere effettuato semplicemente con la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA). Nelle linee guida il MIT sottolinea poi che in caso di mutamento della destinazione d’uso della singola unità immobiliare all’interno della medesima categoria funzionale non sono mai dovuti gli oneri di urbanizzazione primaria (e cioè quelli per strade, spazi di sosta o di parcheggio, fognature, rete idrica, pubblica illuminazione,..) e cioè in questo caso non sono ammesse diverse disposizioni comunali. Insomma l’obiettivo resta quello di liberalizzare il più possibile i cambi di destinazione a scapito della funzione di governo del territorio che viene esercitata ai Comuni nell’interesse della comunità locale. Come già riportato nei commenti precedenti nella fase attuale questo favorirà in particolare l’uso turistico, con conseguente incremento dei prezzi delle case nelle città d’arte e nuovi fenomeni di gentrificazione; uno scenario quasi paradossale, visto che si parla di decreto salva casa, eppure alquanto probabile. Fra le tante precisazioni segnaliamo infine che il recupero dei sottotetti consentito dal decreto in deroga alle distanze minime fra gli edifici e dai confini viene ammesso dalle linee guida soltanto in presenza di una specifica legislazione regionale volta a recuperare i sottotetti a scopo abitativo.

Linee guida MIT decreto salva casa gen2025