In allegato il DDL ricevuto dall’ufficio legislativo del Ministero del Turismo e che è stato parzialmente modificato a seguito del confronto svolto con alcuni interlocutori istituzionali e le parti sociali. Fra gli obiettivi del disegno di legge è stato inserito il contrasto al fenomeno dell’abusivismo nel settore mentre all’articolo 8 viene espressamente previsto che la banca dati nazionale delle abitazioni destinate alle locazioni turistiche è pubblica e liberamente consultabile sul sito istituzionale del Ministero. Si tratta di piccoli passi in avanti rispetto a quanto richiesto dal Sicet visto che avevamo insistito proprio sull’accessibilità e la trasparenza dei dati che verranno raccolti e più in generale sulla necessità di rafforzare la lotta all’evasione fiscale in un settore che più di altri si è caratterizzato in passato in questo senso. Partendo da questo punto di vista tutt’altro che disprezzabile appare anche il sistema sanzionatorio previsto all’articolo 7. Come Sicet avevamo segnalato anche la necessità di organizzare la banca dati in modo da consentire un monitoraggio del fenomeno degli affitti brevi distinguendo puntualmente le locazioni ad uso abitativo per un uso transitorio inferiore ai trenta giorni da quelle turistiche vere e proprie ed è pertanto tutt’altro che disprezzabile che il nuovo testo, anzichè limitarsi a richiamare la norma che prevede genericamente l’applicazione della cedolare secca al 21% per tutta queste tipologie contrattuali, quanto meno sottolinea l’esistenza di questo segmento specifico delle locazioni abitative che, come sapete, purtroppo è stato sottratto dall’ambito della contrattazione sindacale a seguito dell’emanazione del Decreto Ministeriale 16 gennaio 2017. Naturalmente, ammesso che questo testo verrà approvato dal Parlamento, ci aspettiamo un ulteriore salto di qualità con l’adozione del Decreto Ministeriale che dovrà stabilire le modalità operative per il funzionamento della banca dati. Apprezzabile anche l’introduzione del limite minimo di 2 notti consecutive per le locazioni ad uso turistico ricadenti nelle realtà metropolitane e l’esclusione della cedolare secca al 21% per i privati che fanno locazioni brevi per più di 2 appartamenti con abbassamento del precedente limite di 4 appartamenti. Ovviamente in sede di confronto avevamo comunque fatto richiesta di abolire la cedolare secca al 21% per tutti gli affitti brevi pur sapendo benissimo che tale eventualità non rientra nel programma elettorale della coalizione di Governo e nella piena disponibilità del Ministro del Turismo.

217 DDL locazioni turistiche 06.09