In allegato il testo del decreto legge 118/2023 coordinato con la legge di conversione 11/2024 e contenente disposizioni per la sicurezza energetica del nostro paese, nonché per incentivare il ricorso alle fonti rinnovabili di energia. Si tratta cioè dell’ennesimo provvedimento che punta a ridurre l’alto grado di dipendenza energetica dall’estero e al tempo stesso le emissioni inquinanti causate dall’utilizzo di combustibili fossili. Varie misure come ad esempio quelle a favore del settore geotermico o dello sviluppo degli impianti per la produzione di energia eolica in mare o per il finanziamento (aggiuntivo rispetto a quello già previsto nella missione 2.3 del PNRR) di nuovi sistemi di teleriscaldamento o l’ammodernamento di quelli già esistenti. L’articolo 4 prevede poi che verrà istituito un apposito fondo da ripartire fra le Regioni che provvederanno entro la fine del corrente anno ad individuare per legge le aree destinate ad ospitare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Infatti in base all’articolo 117 comma 3 della Costituzione spetta alle Regioni una potestà legislativa concorrente in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia che ovviamente non facilita la programmazione nazionale in un settore, come quello energetico, che sarebbe invece di grande rilevanza strategica. Fra le varie norme inserite in questo complesso provvedimento di legge si segnala inoltre l’articolo 14 che si occupa del passaggio al mercato libero per i consumi domestici di energia elettrica. Un passaggio che sarà obbligatorio dal 01/07/2024 per i clienti non vulnerabili con la conseguenza che:
– ricorrendone i presupposti è necessario comunicare al fornitore la condizione di vulnerabilità per evitare il passaggio al mercato libero;
– in mancanza dei presupposti sarebbe opportuno consultare il “portale delle offerte di Arera” per valutare se cambiare il fornitore del servizio elettrico. Vi invitiamo pertanto a segnalare ai nostri iscritti la possibilità di rivolgersi ad Adiconsum per evitare di subire pesanti rincari. Si allega infine il decreto del Ministro dell’Ambiente 07/12/2023, a sua volta ispirato da obiettivi di autonomia energetica e contestuale abbandono dei combustibili fossili e che in attuazione di una direttiva UE recepita dal Decreto Legislativo 199 del 2021 definisce criteri e modalità di concessione di incentivi a sostegno delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Come molti di voi già sapranno si tratta di persone (fisiche e/o giuridiche) costituite in associazione (o altra forma giuridica idonea: ETS, Coop, Consorzio, …) che consumano energia elettrica prodotta con impianti da fonti rinnovabili che rientrano nella disponibilità di uno o più soggetti facenti parte della CER in qualità di produttori e/o autoconsumatori di energia rinnovabile. Per incentivare la creazione di CER nei Comuni con meno di 5000 abitanti il decreto ministeriale prevede al Titolo III contributi a fondo perduto fino al 40% delle spese sostenute per la realizzazione o il potenziamento degli impianti a fonti rinnovabili, contributi che verranno finanziati tramite 2,2 miliardi già stanziati dal PNRR. Viene poi previsto al Titolo II° ed in favore di tutte le CER, comprese quelle dei piccoli Comuni finanziate dal PNRR, il diritto ad una tariffa incentivante per un periodo di 20 anni decorrente dalla data di entrata in esercizio dell’impianto. Viene infine fatto espresso rinvio a ulteriori regole operative che verranno definite prossimamente da un nuovo decreto del Ministro dell’Ambiente.
DECRETO MINISTERO DELL’AMBIENTE DICEMBRE 2023