In allegato un’importante decisione del Tribunale di Milano che peraltro discende da una causa che è stata promossa anche dal Sicet e dalla Cisl della Lombardia. Un’azione antidiscriminatoria che ha prodotto in primo luogo l’ingiunzione alla Regione di rivedere i punteggi fissati ai fini della formazione della graduatoria di assegnazione degli alloggi ERP. Muovendosi pienamente nel solco della giurisprudenza costituzionale che sottolinea la necessità di effettuare una valutazione, caso per caso dell’impatto concretamente prodotto sulla graduatoria dalla previsione di punteggi collegati all’anzianità di residenza. Il Tribunale di Milano ha ritenuto sproporzionato il peso attualmente attribuito all’anzianità di residenza rispetto a quello stabilito dai criteri indicanti un vero e proprio stato di bisogno e pertanto ha ordinato alla Regione Lombardia di rivedere le norme regolamentari in materia. Proprio in questa prospettiva il Tribunale di Milano ricorda anche che stando alle indicazioni della Consulta piuttosto che definire punteggi in relazione alla residenza sarebbe meglio fare riferimento “all’anzianità di presenza nella graduatoria di assegnazione, in quanto circostanza che documenta l’acuirsi della sofferenza sociale dovuta alla mancata realizzazione dell’istanza abitativa”. Fra i tanti aspetti di questa sentenza segnaliamo poi che la Regione Lombardia è stata anche condannata al risarcimento del danno mentre lo stesso non è avvenuto nei confronti del Comune di Milano che si è limitato ad applicare le disposizioni regionali. Molto interessante anche il lungo excursus sulle norme che consentono di agire in sede giurisdizionale ordinaria per contrastare le discriminazioni anche quando provengano da atti della Pubblica Amministrazione.
Sentenza numero1481-2025 del Tribunale di Milano